Quando la musica non si limita a riempire un palco, ma diventa voce di rinascita, coraggio e libertà, allora smette di essere solo intrattenimento e si fa testimonianza. È quello che accade con i The Sun, rock band italiana dal cuore punk e dall’anima profondamente cristiana, attesa il 2 agosto al Giubileo dei Giovani. In quell’occasione, canteranno per migliaia di ragazzi in cammino, in una tappa carica di significato verso l’incontro con Papa Leone XIV.
Con la loro musica i The Sun non inseguono le mode, ma parlano dritto al cuore: di luce, scelte difficili, spiritualità concreta. Il loro frontman Francesco Lorenzi ci ha raccontato, in questa intervista esclusiva, cosa significa suonare in questo contesto, perché la fede è anche una forma di salute interiore e in che modo il coraggio – quello vero – può essere oggi una forma di libertà.
Per i The Sun, questa non è una data qualsiasi. «Salire sul palco del Giubileo dei Giovani sarà particolarmente significativo per noi», racconta Francesco Lorenzi, frontman della band. «Dopo aver partecipato musicalmente a diverse Giornate Mondiali della Gioventù, da Rio a Cracovia, da Panama a Lisbona, per la prima volta vivremo un’esperienza simile nella nostra amata Italia. Sarà un mettersi al servizio di qualcosa di più grande: preparare con le nostre canzoni l’arrivo del Papa e dare voce alla vera gioia giovanile».
Musica che guarisce e unisce
La musica dei The Sun ha sempre un messaggio preciso: quello di non arrendersi, di cercare la luce anche nella fatica, e soprattutto di riscoprire la bellezza della fede come energia vitale e possibilità di guarigione. Non a caso, molte delle loro canzoni parlano di riscatto, di verità, di rinascita quotidiana. «Vogliamo che le nostre canzoni siano messaggi di speranza e di coraggio», spiega Lorenzi. «Un invito a rialzarsi, a rinascere ogni giorno: “dove ogni mattino è una pagina bianca di un nuovo cammino”».
Questa visione si lega profondamente a ciò che i The Sun chiamano salute interiore: «Per noi è uno stato di armonia tra ciò che siamo chiamati a essere e la nostra vita concreta, fatta di scelte, relazioni, desideri, sogni. È una coerenza luminosa, dinamica, che può portare anche alla guarigione del cuore. La musica aiuta a far emergere ciò che spesso teniamo nascosto e, alla luce dell’amore di Dio, può diventare uno strumento di libertà autentica».
Nei loro concerti, questo processo è vissuto anche collettivamente. «Cantare da soli è un’esperienza forte, ma cantare insieme è ancora più potente», dice Lorenzi. «È una medicina contro la solitudine. La musica diventa così uno spazio in cui riscoprire la propria luce interiore e trasformare le parole in azioni di bene».
Una missione nata anche dal palco di Betlemme
La musica dei The Sun è diversa da quella che domina le classifiche. E non è un caso. «Già dai tempi dei Sun Eats Hours cercavamo la grinta vera, non i ritornelli prefabbricati», racconta Lorenzi. «Ma è stato attraverso il nostro cammino di conversione che abbiamo capito che fare musica significava farsi prossimi». La svolta più grande è arrivata in Terra Santa, nel 2011, quando hanno cantato davanti al muro di Betlemme: «Lì abbiamo capito che la nostra arte doveva diventare strumento di pace e verità. È stato il momento in cui la musica è diventata una vera chiamata missionaria».
Questa visione si è rafforzata con le numerose collaborazioni in progetti di solidarietà che la band ha sostenuto e promosso nel tempo. «Io scrivo canzoni lontane dai cliché perché io stesso sono fuori dai cliché», afferma Lorenzi. «Cristo libera il cuore, e questa libertà si riflette nelle scelte quotidiane. È mio compito suscitare domande, costruire ponti, offrire strumenti concreti per il cammino personale. La musica può davvero fare la differenza nella crescita di una persona».
Coraggio e libertà: parole da giovani per i giovani
In un tempo segnato da disillusione e spaesamento, i The Sun si rivolgono ai giovani con una proposta forte, ma concreta: fare scelte radicali e riscoprire il coraggio. Ma il coraggio di cosa? «Il singolo "Coraggio” nasce dalli'nvito di Sant'Agostino a scoprire e scegliere la verità che abita in noi, che Dio ha scritto già nel nostro cuore. Libertà, allora, significa rompere le proprie catene interiori. Dopo anni di maschere della prima parte del nostro percorso professionale, abbiamo deciso di rinunciare a ogni finzione, scoprendo così che la vera libertà è vivere senza catene, raccontando soprattutto la propria storia con profonda onestà. Il coraggio, poi, è il vero antidoto contro ogni cinismo, anche se questo necessita di essere ostinati e controcorrente. In un mondo che spesso banalizza tutto, fare scelte radicali - di giustizia, di servizio, di amore - è un atto di vera e sana ribellione: il nostro rock diventa così un grido di speranza contro l'indifferenza».
Essere giovani liberi, per i The Sun, non significa inseguire mode o etichette. «La libertà autentica si conquista quando trasformi la tua passione in missione», afferma Lorenzi. «Abbiamo rinunciato alle maschere e scoperto che la vera libertà è raccontare con onestà la propria storia».
Volersi bene e lasciarsi amare da Dio
La vita on the road, i concerti, il contatto continuo con il pubblico: come vi prendete cura del vostro equilibrio fisico e mentale in mezzo a tutto questo? «Suoniamo insieme da quasi 30 anni e abbiamo superato di molto la soglia dei 1000 concerti in 20 Stati di 4 continenti: c’è voluto tempo ed esperienza per comprendere come prenderci cura del nostro equilibrio fisico e mentale in mezzo a tutto questo», risponde Lorenzi che aggiunge: «La ricetta per riuscirci è fatta di molti ingredienti, alcuni di quelli più importanti sono: mantenere l’ordine interiore ed esteriore, vivere nell’autenticità con sé e con gli altri, la preghiera quotidiana personale e comunitaria, i Sacramenti, la Parola di Dio quotidiana, l’Adorazione eucaristica, l’alimentazione sana e consapevole, l’attività sportiva e, più di ogni altra cosa: volersi bene, lasciarci amare da Dio e vivere nella gratitudine».
Un messaggio per chi cammina sotto il sole
Ai pellegrini che parteciperanno al Giubileo, magari stanchi e accaldati, Lorenzi lascia un messaggio che ha il sapore della verità e della vocazione: «Dentro di noi è scritto uno spartito unico e irripetibile che solo noi possiamo suonare, insieme con Dio. Se gli lasciamo la possibilità di farcelo scoprire, saremo realizzati e porteremo frutto per tutta la comunità umana».
Il 2 agosto, sul palco del Giubileo dei Giovani, i The Sun porteranno con sé la loro musica, la loro fede, e un messaggio chiaro: la vera libertà non è assenza di regole, ma il coraggio di scegliere il bene. Anche quando costa. Soprattutto quando costa.