Con l’estate in pieno corso e temperature che potrebbero sfiorare i 40 gradi, i prossimi eventi del Giubileo pongono una sfida sanitaria senza precedenti. Le ondate di calore si sommano all’arrivo di quasi un milione di giovani da ogni parte del mondo, con un picco previsto tra il 2 e il 3 agosto in occasione della veglia e della grande messa presieduta da Papa Leone XIV. L’intera area dell’evento, che copre oltre 160 ettari, è completamente esposta al sole e priva di ripari naturali, rendendo ancora più urgente l’adozione di misure di prevenzione efficaci.
Piano straordinario della Protezione civile
Per far fronte all’emergenza, la Protezione civile, in coordinamento con il Vaticano, ha predisposto un piano straordinario di gestione del caldo. Saranno attive 200 postazioni per la distribuzione gratuita di acqua, percorsi attrezzati con nebulizzatori, una rete idrica temporanea lunga 15 chilometri e oltre novemila stalli per pullman. L’intera area sarà sorvegliata da 112 telecamere e presidiata da personale sanitario e forze dell’ordine, per garantire sicurezza e assistenza costante. Nonostante lo sforzo organizzativo, resta fondamentale la responsabilità individuale dei pellegrini.
Appello della Società Italiana di Igiene
La Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) lancia un appello chiaro: proteggere i più fragili e adottare comportamenti responsabili. Le ondate di calore, rese sempre più frequenti dal cambiamento climatico, rappresentano un pericolo concreto per la salute, come dimostrano i precedenti: nel 2003 si registrarono oltre 4.000 decessi in Italia legati al caldo. Per questo il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità hanno attivato il Piano Caldo 2025, che prevede bollettini giornalieri di allerta e una rete di interventi tempestivi nelle città.
Reti territoriali e sorveglianza attiva
Il sistema di prevenzione si basa su una rete integrata che coinvolge Dipartimenti di Prevenzione, medici di medicina generale, farmacie, servizi sociali e organizzazioni del terzo settore. Questa rete consente di intervenire in modo mirato sui soggetti più vulnerabili, come anziani soli, persone con patologie croniche o con limitata autonomia. In parallelo, il sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera (SiSMG) monitora 55 città italiane, classificando il rischio da 0 a 3 per calibrare le risposte sanitarie sul territorio.
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I consigli per affrontare il caldo durante il Giubileo
La SItI raccomanda ai pellegrini di idratarsi frequentemente, anche in assenza di sete, evitando alcolici e bevande zuccherate. È fondamentale proteggersi dal sole con cappelli, occhiali da sole e ombrelli, indossare abiti leggeri e chiari, preferibilmente in tessuti naturali, e limitare l’attività fisica nelle ore più calde, tra le 11 e le 17. Per chi raggiungerà il sito a piedi, spesso partendo da San Giovanni o dalle stazioni ferroviarie, sarà essenziale fare pause regolari e cercare ristoro nelle aree attrezzate. Si consiglia inoltre di consultare ogni giorno i bollettini ufficiali per conoscere il livello di rischio nella zona.
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Prevenzione condivisa: nessuno deve restare solo
Il presidente della SItI, Enrico Di Rosa, sottolinea l’importanza della solidarietà nei momenti critici: molti soggetti fragili, soprattutto se soli, possono esporsi inconsapevolmente a disidratazione o colpi di calore. Per questo è fondamentale promuovere reti di vicinato, coinvolgere attivamente cittadini e volontari e attivare forme di sorveglianza sociale. La prevenzione non è solo compito delle istituzioni: è una responsabilità collettiva, che durante il Giubileo diventa un atto di cura reciproca tra pellegrini, residenti e operatori.